1° Contest di scrittura
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  • L'orrore a Pufflandia (DjJurgen)
    45.45%
    5
  • Storie buone, storie cattive (Colei che...)
    36.36%
    4
  • Io odio i puffi (bedoz)
    9.09%
    1
  • Un caso spinoso (luttazzi4ever)
    9.09%
    1
  • Pufflims (MaxBrody)
    0.00%
    0
This poll is closed (Voters: 11)

1° Contest di scrittura

tema: horror, argomento: Pufflandia

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  1. djJurgen
     
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    SPOILER (click to view)
    Ordunque...tocca a me...
    comincio col dire che, in qualche modo, mi piacciono tutti i racconti e che mi ha fatto piacere trovare una così tante variazioni sul tema proposto dall'inedita accoppiata Gas&Logan. E' bello vedere come ognuno interpreta in maniera diversa lo stesso tema, e come ogni interpretazione suscita emozioni diverse.
    Cominciamo con l'analisi dettagliata.

    @Dj: Il problema grave, almeno per me che amo dilungarmi, è stato proprio quello dei caratteri. Ha ragione chi parla di finale un pò posticcio, ma mi ritengo abbastanza soddisfatto di quello che è uscito dopo i vari "taglia e cucito" vari. Inoltre il tema horror è stato per me una novità, e scrivere qualcosa in questo senso è stata una sfida che volevo accettare a tutti i costi. Ringrazio Gas e Logan, quindi: mi sono divertito a far morire i piccoli esserini blu e, soprattutto, ho scritto (quasi) per la prima volta un racconto serio. Un buon punto di inizio, insomma :D

    @Bedoz: secondo me c'è qualcosa di geniale, nel racconto di Bedoz. Il modo con cui ha trattato l'orrore a Pufflandia è davvero originale, ed è sorprendente come il lettore (o almeno, per me è andata così) riesca ad odiare quegli esserini blu che da piccolo tanto amava. Insomma, la cosa che mi piace maggiormente, oltre alla forte presenza del pulp, è la chiave di lettura del suo racconto: non è una vicenda che fa vivere l'orrore, ma lo provoca. Su un punto sono d'accordo con Gas: il finale, a mio avviso, è fuori luogo e rovina completamente l'intero racconto. Peccato, perchè tutto il resto era stupendo.

    @Lutty: anche qui una variazione sul tema in classico stile Luttazzi. Come al solito, il nostro sceneggiatore (che non rinuncia a essere tale, neanche quando dovrebbe improvvisarsi romanziere) si diverte ad analizzare il tema trattato, scomporlo e ricomporlo in una visione del tutto nuova. I puffi vengono ridicolizzati proprio per quegli stessi, assurdi nomi che da bambini li rendevano immediatamente simpatici; vengono ridicolizzati per il loro assurdo modo di vivere (com'è possibile - domanda tipica dell'adolescenza di ognuno di noi - che nel villaggio ci fosse una sola donna???), con le geniali scenette di cui è protagonista il tanto sfortunato quanto fantomatico "Puffo C.S.I."; vengono ridicolizzati per il loro genuino spirito di gruppo. E, come se non bastasse, il tutto infarcito con i clichè tipici della sua soap e un pò (ma giusto un pò, eh) di sano horror. Insomma, un racconto divertentissimo.

    @Max: degno erede del sopracitato Luttazzi4ever, anche se per molti versi differente. Mi sono divertito molto a leggere il suo racconto, con la prima parte in cui si rifà il verso alla sigla dei puffi che rasenta la genialità. La pecca più grande, secondo me, è la seconda parte, in cui si amplia il discorso ad altri cartoni animati e si ha quasi l'impressione che non si sappia dove si vuole andare a parare. Anche qui, però, il sorriso scappa sempre: oltre ad assistere a battute divertentissime, sembra quasi di rivedere il protagonista della storia "il mistero della Sachertorte" comparsa qualche anno fa su Topolino, in cui il protagonista è talmente appassionato dei gialli...che finisce per odiarli! Insomma, un racconto divertentissimo, ma che secondo me manca di quella verve che ho visto in quello di Luttazzi.

    @Colei: chapeaux. Non ho altre parole. Qui non stiamo gareggiando contro una scrittrice improvvisata, qui stiamo gareggiando contro una professionista. Perchè non ci sono altri modi per descrivere l'autrice di un racconto che trova un espediente tanto geniale quanto efficace per aggirare due ostacoli così importanti. L'orrore a pufflandia (il primo degli ostacoli, almeno secondo me) viene trattato in un contesto così delicato e toccante, che è impossibile far notare all'autrice che la sua cornice è fuori tema. D'altra parte, ad una prima lettura, non ci avevo fatto caso neanche io. Ma poi, riflettendoci, ho alzato il cappello davanti alla sua maestria, che secondo me sta proprio nell'aver circoscritto il tema principale e nell'aver dato ampio spazio ai sentimenti e ad un altro tipo di orrore, quello quotidiano.

    Insomma, nonostante abbia apprezzato tutti i racconti (per i complimenti collettivi aspettiamo un discorso commemorativo del nostro giudice :P ), voto per quello di Colei che, secondo me, cattura meglio l'essenza dell'horror!!!!
     
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56 replies since 2/7/2007, 09:33   952 views
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